il Ministro
Mi sono incontrato con l'amico Ministro.... (Hon.Dr.Giulio
Massasso Paunga) Giulio, che è stato pochi mesi prima in Italia ed ha giocato anche con la squadra di
Rugby della mia città. Una curiosità, va in Parlamento con la cravatta ufficiale del Rugby Lecco....
Qui trovate un piccolo report della sua visita : http://www.tongaturismo.info/visita-m.htm
Abbiamo potuto trascorrere solo poche ore insieme perché in partenza la sera per un meeting in Giappone. Come
al solito il suo pasto veloce di mezzogiorno è stato molto leggero : piattone di tagliatelle al pesto, mega
steak con patate, zuppa inglese: Io, che pensavo dicesse sul serio e come al solito ci casco sempre, avevo
appena ordinato un sandwich, in compenso mi sono bevuto tre birre.
Se vi incuriosisce il fatto che abbia un nome italiano... beh, eccovi la spiegazione. Il nome non è solo
Giulio, ma Giulio Massasso, che sono il nome e il cognome dell'italiano più famoso di Tonga, che è morto
pochi anni fa ed ora è sepolto nel cimitero reale della capitale. E l'unico occidentale che ha avuto questo
onore. Qui potete trovare la sua storia, che sembra tratta da un racconto di avventura : http://www.tongaturismo.info/massasso.htm.
Ma perché il ministro tongano ha come nome un nome e cognome italiano? Nella pagina che ho citato non l'ho riportato,
perché l'aneddoto che circola non è certo... Ma ve lo racconto qui.
Il papà dell'attuale ministro era il braccio destro di Giulio Massasso nel progetto di rinnovamento
dell'agricoltura di Tonga ed erano pure grandissimi amici, tanto che fece fare a Massasso da
"padrino" al figlio e volle chiamarlo con lo stesso nome, in italiano. Al momento del battesimo,
però, Massasso "senior" si era distratto un attimo nel momento in cui il prete gli chiedeva come si
doveva chiamare il
bambino. Lui invece credette che gli stesse chiedendo le sue generalità e rispose "Giulio Massasso". E così il
bambino oltre il nome si prese anche il cognome italiano, aggiunto al cognome tongano Paunga...
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Quando mi ha detto, prima di salutarmi, che ho lo spirito
"tongano" e mi troverei bene lì, mi sono passate tante cose nella testa, tanti pensieri e tanti
sogni ... Intanto verso sera il tempo sembrava mettersi al meglio. La foto a fianco è dalla terrazza della
casa dell'amico che mi ha ospitato, non male come vista, eh ?
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International Week
Presso il Tongan Center si sta svolgendo la settimana
internazionale, una serie di manifestazioni in cui le comunità straniere presenti a Tonga fanno conoscere la
loro cultura, le loro usanze ed i loro costumi alla popolazione del paese che li ospita. Nella foto a sinistra Daniela,
la nostra amica, sta facendo delle tagliatelle, che poi insieme a Grazia e Mariella (altre italiane che vivono
a Tonga) offrirà a tutti i presenti
con un ottimo ragù alla bolognese, con un grande successo. Si vedono anche gli stampi per i ravioli, altro
successo. I ragazzini che guardano curiosi sono gli studenti di una scuola multietnica della capitale, dove ci
sono oltre ai tongani i figli dei diplomatici e dei lavoratori stranieri. Nello stand giapponese che si trova
accanto intanto offrono sushi e
spiegano come si fa, vicino fanno la cerimonia del tè. Non l'avevo mai osservata con attenzione, è un
rito bellissimo! Al secondo passaggio per il sushi una delle ragazze mi guarda male e mi dice che l'ho già
preso, di non fare il furbo ! Allora mi ingegno, passo nello stand italiano su cui campeggia un grande poster
della mia città (Lecco), l'unico che sono riuscito a trovare nei giorni prima della partenza insieme ad uno
classico della Ferrari F40 (che qui forse solo il Re potrebbe permettersi, salvo che dovrebbe essere
modificata e rinforzata... ora pesa solo 160 kg, ma è arrivato ben oltre i 200! ), faccio la scorta di
tagliatelle e mando un amico tongano dalle giapponesi a prendere un piatto di sushi che scambio con il mio.
Mica posso fare il solito italiano all'estero che mangia solo la pastasciutta !!! Mentre mangio il sushi
cammino "indifferente" nei pressi dello stand Japan. Capisco di avere sconvolto la loro mentalità,
allora con un paio di battute riesco a strappare una risata e poi le convinco ad andare a mangiare italiano !
La simpatica Mariella intanto arriva con uno strano recipiente da cui sembra uscire del vapore. E' una grolla
valdostana in cui ha fatto il "vin brulé". Non credo di aver mai potuto immaginare di berlo in
Polinesia ! Siamo in inverno, va bene, ma ci sono 29 gradi !
Le consiglio per il giorno successivo di preparare qualcosa di più fresco... e dal giorno successivo quasi
tutti i tongani credono che la "Sangria" sia una specialità italiana.
Mentre di giorno ci si abbuffa in tutti i modi, cinese - neozelandese - francese - inglese (?) - giapponese
- australiano, alla sera nel grande salone dedicato alla Regina Salote si svolgono gli spettacoli
organizzati pure loro dalle comunità straniere. Affascinante una danza del drago cinese, con un casino di
persone che si sono infilate dentro un lunghissimo serpente di carta, così come le musiche e altre danze
tradizionali. Molto delicato il concerto di strani strumenti musicali giapponesi. Coinvolgenti le danze Maori
dei neozelandesi, con un buon rinforzo di Tongani che intanto sono uguali. I Maori discendono dallo stesso
ceppo polinesiano. Per diverse sere ogni paese, chi più e chi meno, contribuisce allo spettacolo. Anche gli
italiani che vivono a Tonga. Solo che essendo molto pochi, stonati e più a loro agio in cucina che su un
palco, hanno "ingaggiato" un gruppo di studenti della scuola di musica del college della capitale.
Accompagnati al pianoforte dalla loro insegnate eseguono diverse arie dalle romanze più celebri di
compositori italiani. E' incredibile come cantano, ma soprattutto come pronunciano l'italiano. Probabilmente
sono facilitati dal fatto che leggono la nostra lingua come la loro. Per esempio se c'è scritto "i"
pronunciano "i" come noi, non "ai" come in inglese. I Tongani amano tantissimo la musica
operistica italiana. Tra i dischi più venduti a Tonga ci sono quelli di Pavarotti e quelli di Andrea Bocelli.
Dato che gli italiani sarebbero stati gli unici a non eseguire una performance "personalmente" e che
non era proprio corretto cavarsela solo con l'ingaggio del coro, il consiglio degli italiani anziani aveva
deciso che la vittima sacrificale era meglio la facesse qualcuno che poi non dovesse essere deriso tutto
l'anno dai "locali". Il poveraccio prescelto per l'esibizione aveva dovuto girare tutti i negozi e i
mercati di Tonga nel pomeriggio per trovare una barba finta. Dato che nessuno sapeva nemmeno che potesse
esistere, si era ingegnato a costruirsela usando materiale locale... Intanto il pubblico presente (tremila
persone...) era rimasto attonito dopo che il presentatore aveva annunciato una grandissima sorpresa, il più
grande cantante italiano, nientepopodimeno che Pavarotti ! Un piccolo faretto seguiva l'ingresso del grande
tenore sul palco e mentre questo salutava con un inchino il pubblico un boato tremendo di entusiasmo quasi
faceva crollare la struttura. Iniziava la musica ... le note inconfondibili di "La donna è mobile"
mentre il "maestro" già cominciava ad asciugarsi il sudore con una tremenda salviettona multicolore
(d'altronde bianca come la solita non era riuscito a trovarla...). Tutto andava per il meglio, il pubblico era
in religioso silenzio quando, durante l'esecuzione di un do di petto, al "maestro" si spostava la
barba e gli finiva in bocca ! Con un abile giravolta mentre se la assestava credeva di essere riuscito ad
ingannare il pubblico. Invece già quelli delle prime file si sganasciavano dalle risate... Ma mentre eseguiva
l'acuto finale accadeva l'irreparabile. Improvvisamente i bottoni della camicia cedevano e il panzone
posticcio (un grande pezzo di gommapiuma) andava a finire proprio addosso ad un ministro seduto in una (forse
due) poltroncina della prima fila, proprio sotto il palco. Il "maestro", preso dalla disperazione,
si strappava completamente la barba e stava per darsela a gambe spaventato a morte dal pubblico che si era
alzato in piedi minaccioso. Altro che minacciosi, si stavano rotolando per terra dalle risate (è qui che
compresi il significato di ROTFL) e chiedevano all'unisono il BIS. Preso coraggio il "maestro"
propone l'esecuzione del BIS dopo una birra. Non l'avesse mai fatto. Decine e decine di persone saltano sul
palco con bottiglie di 'Ikale Tai, la birra locale e il "maestro", rispettoso delle tradizioni e per
non offendere nessuno, comincia a bere, bere, bere... finché un tongano di media stazza lo solleva senza
nessuna fatica e lo porta giù dal palco, mentre al microfono sta blaterando dei saluti in un nuovo esperanto,
un misto di italiano, milanese, bergamasco, veneto, tongano e inglese. Credeva di aver fatto una figuraccia
invece la sua esibizione pare sia stata quella più gradita dal pubblico, tanto che gli viene proposto
l'ingaggio per una tourneé in tutto l'arcipelago... I Tongani amano tantissimo scherzare e ridere. Il nostro
"eroe" lo sapeva ... Anche le giapponesine hanno gradito l'esibizione e si avvicinano al
"maestro" e subito si accorgono che è il "ladro di sushi" !!! Invece di arrabbiarsi gli
chiedono di posare in mezzo a loro per una foto ricordo... Naturalmente l'amico del "maestro" non
aveva il flash e quindi non mi è stato possibile documentare meglio quella serata.
Forse è meglio così !!!
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