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a Cipro
ottobre 2006

1 - i monti Troodos

Un amico che opera nel turismo e che ha vissuto un paio di anni a Cipro è riuscito dopo tanti tentativi a convincere me ed altri tre amici a fare un breve viaggio in quest'isola per avere un assaggio di quanto può offrire. Abbiamo approfittato della "bassa stagione" e siamo anche stati fortunati dal punto di vista climatico. Non immaginavo dopo la metà di ottobre di trovare temperature tipicamente estive. L'altra fortuna è stata quella di avere con noi questo amico che conosceva tanti  luoghi ed angoli particolari, al di fuori dei normali circuiti turistici, e soprattutto conosceva tanta gente del posto, che ritengo sia il requisito indispensabile se si vuole andare oltre la solita facciata proposta dalle normali guide turistiche. Negli appunti che riporterò di seguito farò solo qualche accenno ai dettagli storici di Cipro, per i quali consiglio di leggere una sintesi cronologica per es. qui: Storia di Cipro
Da sempre crocevia tra occidente ed oriente, solo il fatto che l'isola sia stata colonizzata da Fenici, Assiri, Persiani, Greci, Romani e che sia stata governata da Templari, Francesi, Cavalieri di Malta, Genovesi, Veneziani, Turchi, la dice lunga su quanto sia ricca e complessa la sua storia e quindi quanto vi si può trovare. Sugli avvenimenti degli ultimi 50 anni proverò ad essere più dettagliato nella pagina dedicata all'attuale zona occupata dai turchi.


Cyprus Villages Tochni
 

la nostra "casetta"
 

Tochni Tavern
 

Dopo circa tre ore di volo (passato in un momento grazie anche alla gentilezza dei piloti che mi hanno permesso di stare con loro per diverso tempo in cabina) arriviamo nel tardo pomeriggio all'aeroporto di Larnaca e ritiriamo subito la macchina che avevamo prenotato e ci dirigiamo verso la prima "base", un agriturismo nella zona ai piedi dei Monti Troodos, nel piccolo villaggio di Tochni. Il proprietario, che si chiama Sofronis, alla struttura principale che ha anche una bella taverna tradizionale ha aggiunto man mano dei piccoli appartamenti che ha ristrutturato in diverse zone del paesino stesso. Lasciamo l'auto nel posteggio in basso al paese e saliamo verso la nostra "casetta" attraverso delle lunghe scalinate in pietra. Ormai è quasi buio, ci rinfreschiamo un attimo e subito ci dirigiamo alla taverna di Sofronis dove, a parte qualche turista nordeuropeo che alloggia in zona, i clienti sono tutti ciprioti. Per salire alla taverna dobbiamo fare una serie di viuzze e scalinate in salita. Cominciamo ad apprezzare la cucina tipica cipriota, per molte cose simile a quella greca (per es. la moussaka) ma con alcune particolarità e varianti, come per il Meze ed ha anche influenze turche, libanesi ed anche italiane (questo dovuto alla storia molto complessa di Cipro e dei suoi dominatori...). Cipro è famosa anche per il vino, quindi siamo costretti ad assaggiarne diversi, per capire quali preferiamo e quali sceglieremo nei prossimi giorni. Usciamo dopo qualche ora... e tornare a dormire in discesa è molto meglio! Siamo un'ora avanti all'Italia e quindi non ci pesa nemmeno tirar tardi...


Tochni all'alba
 

i gatti di Tochni
 

la chiesa di Tochni
 

Al mattino ci tocca ritornare scarpinando alla taverna per la prima colazione. Ne valeva la pena...
Dopo un giro esplorativo per il paesino iniziamo il nostro giro verso la montagna. 


 
 

vendemmia
 

 
 

Nonostante sia ottobre avanzato con sorpresa lungo la strada scopriamo che in alcune zone stanno ancora vendemmiando. "Casualmente" entriamo a visitare un paio di aziende. In una ci sorprende che l'unica persona presente sia un rumeno, che parla bene anche l'italiano, che ci racconta che ha sempre fatto l'operaio in aziende vinicole, prima in Romania, poi per qualche tempo in Italia finché grazie ad un amico ha trovato questo posto. Lui è molto simpatico ed ospitale, ma il vino dell'azienda in cui lavora è quello meno buono che assaggeremo in tutta la permanenza a Cipro. Ci incuriosisce vedere che tutti gli impianti sono nuovissimi e tutti italiani, di una ditta del Veneto. Le zone sono molto selvagge, i vigneti sono in piccoli appezzamenti strappati alla montagna.
Attraverso una serie di strade secondarie nelle quali non incrociamo praticamente nessuno, arriviamo sulla strada principale a pochi chilometri da una delle nostre mete "fisse" di oggi, il Monastero di Kykkos, il più importante per i cristiani ortodossi di Cipro e non solo. Come in tante parti dell'Europa una delle attività dei monaci è quella di produrre vini e liquori e naturalmente ci colpisce il chiosco che li vende proprio di fronte all'entrata dello stesso. Facciamo un giro all'interno del monastero, che conserva un'icona molto importante che si dice dipinta da San Luca ed è pieno di mosaici. Mi colpisce all'interno della chiesa la quantità di oro... tutto sembra sia  coperto da questo prezioso metallo, e la cosa mi lascia perplesso. Che se fanno di tutto questo "ben di dio" ? Perché ostentare così ? Va beh... per fortuna mi toglie da questi pensieri la scoperta che c'è anche all'interno un grande negozio/enoteca, e facciamo qualche acquisto. In seguito saremo pentiti di aver preso poche bottiglie perché la Commandaria del monastero è la migliore che abbiamo provato in assoluto.
La Commandaria è il vino più conosciuto di Cipro ed è probabilmente il primo vino al mondo che ebbe la "denominazione di origine", ai tempi delle crociate di Riccardo Cuor di Leone. E' un vino  dolce passito fatto con lo stesso metodo da centinaia di anni. Altra particolarità dei vini di Cipro è che vengono fatti con vitigni autoctoni a "piede franco", cioè non innestati sui ceppi di viti americane come hanno dovuto fare in quasi tutta l'Europa continentale quando i vigneti furono attaccati dalla fillossera. Purtroppo ho notato che stanno impiantando, per seguire assurde mode commerciali, anche i soliti vitigni cosiddetti "internazionali".

monastero di Kykkos

Dopo un veloce pranzo in un ristorantino nei pressi del monastero ripartiamo per dedicarci un poco alle attrattive culturali. Lungo la strada ci fermiamo a visitare un paio di chiese che fanno parte del patrimonio mondiale dell'UNESCO. Quella che ho trovato più interessante è quella di San Nicola "del tetto". Gli affreschi all'interno sono molto belli ed ho tentato di fotografarne uno, senza flash.


targa dell'UNESCO
 

chiesa di San Nicola "del tetto"

 

affresco
  

Finito il giro culturale "artistico" ritorniamo a dedicarci all'altro itinerario (culturale anche lui, comunque), ritorniamo sulla "strada del vino" per andare a visitare un paio di cantine che ci hanno consigliato degli amici ciprioti. Al lato del piccolo cortile in cui posteggiamo nella seconda azienda che visitiamo, vediamo un signore che armeggia col fuoco in uno strano impianto messo sotto una tettoia. Sta producendo in maniera completamente artigianale la grappa di Cipro, che si chiama Zivania, ricavata dalla distillazione delle vinacce. E' il padre del titolare dell'azienda vinicola, che ci consiglia di provarla appena prodotta (ci siamo bruciati le budella) per poi confrontarla con quella che ci offrirà più tardi che ha messo ad invecchiare in piccole botticelle di legno.


 
 

produzione artigianale di Zivania
 

 
 

Per risvegliare le papille ormai anestetizzate dalla Zivania entriamo nell'azienda vinicola, in cui ci sono degli affreschi che ad alcuni di noi son piaciuti più di quelli bizantini. Ad alcune tecniche tradizionali ha affiancato tante lavorazioni moderne ed il risultato è pure buono.  


 
 

all'interno della cantina
 

 
 

Dopo una bella serie di degustazioni e la visita della cantina ci fermiamo nella saletta del proprietario a chiacchierare (e convincerlo a farci provare la "Commandaria" che non vende ma produce solo per sé e la famiglia) e senza accorgerci si fa buio subito... Decidiamo di non passare dalle nostre casette ma di andare subito verso Larnaca per fare un poco di vita notturna. Quando in periferia vediamo l'insegna della foto sotto a destra, decidiamo di fermarci. Il nome è tutto un programma: "Porche". Ma ci siamo dimenticati di essere a Cipro! Scopriamo che in realtà è il nome di una famosa casa automobilistica tedesca il cui nome è stato storpiato. Pare che secondo il proprietario del Pub si scriva così... si pronuncia "porsc", mah. Una birra per prepararci alla cena che questa sera sarà un'abbuffata di pesce in un bel ristorante vicino al porto. Dopo cena visitiamo alcuni locali di Larnaca di amici di Alex, il nostro amico e "accompagnatore" cipro/milanese. Riusciamo a rientrare alle nostre casette a Tochni senza problemi e mentre ci facciamo l'ultimo bicchiere della giornata sulla terrazza riusciamo a fare incavolare una signora inglese che stava in un appartamento sopra il nostro e di cui ignoravamo l'esistenza. Con flemma tipica ci dice che non è tanto il rumore che la disturba ma il fumo delle nostre sigarette che le entra dalla finestra. Ok... andiamo a dormire, che domani dobbiamo andare a Famagosta !


chiacchiere in cantina
 

il potente mezzo
 

Pub con nome strano
 
continua l'itinerario galleria immagini con ingrandimenti
 
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